Il sindaco Moretti, replicando alle nostre critiche, ha mostrato ancora una volta la sua mancanza di visione. Definire Solofra “solo industriale” è un errore grave: significa negare la nostra identità e sminuire la ricchezza storica, artistica e culturale che rende unica la nostra città.
Non è la prima volta che il sindaco si lascia andare a dichiarazioni discutibili: dal pronto soccorso che “non è mai esistito”, fino all’idea che la vocazione di Solofra si riduca unicamente all’industria, senza riconoscere il valore del turismo culturale e religioso. Ha addirittura confuso le tradizioni secolari delle nostre feste patronali con iniziative comunali, offendendo l’intelligenza dei cittadini e il sacrificio di parroci, comitati e associazioni che da secoli custodiscono queste tradizioni senza alcun aiuto concreto dal Comune.
La verità è che Solofra non è solo un polo produttivo. È una città con un patrimonio immenso: la Collegiata di San Michele con i soffitti del Guarini, il Castello Longobardo, il Palazzo Ducale Orsini, la Fontana dei Quattro Leoni, la Chiesa di Santa Teresa al Sorbo, la suggestiva Cripta e i sentieri naturalistici del Parco delle Sorgenti. E ancora, la Villa romana di Sant’Agata, chiusa da anni nonostante promesse e annunci.
Questi non sono “ornamenti”: sono pilastri identitari. Ridurli a semplici contorni, o ignorarli del tutto, significa mortificare la nostra storia e rinunciare a un futuro diverso dall’industria.
Grave anche la leggerezza con cui Moretti ha citato la Sagra della Mortadella, legata alla festa del Soccorso, senza sapere che quest’anno non si terrà. È la prova di quanto poco conosca la vita reale della città. E cosa dire del programma estivo? Quali eventi ha messo in campo il Comune per le famiglie e i giovani che restano a Solofra? Nulla di concreto, solo propaganda.
Sul piano personale, il sindaco ha persino attribuito a me la presidenza dell’associazione giovanile Solofra Libera, dimenticando che il presidente è l’avvocato Cristiano Lettieri. La verità è che proprio Moretti, nel 2022, negò a questa associazione l’organizzazione di un grande evento in Piazza Mercato. Oggi invita i giovani a proporre, ma allora li ha zittiti. Nonostante tutto, i ragazzi di Solofra Libera continuano a portare avanti iniziative culturali, formative e sportive senza alcun sostegno comunale.
Solofra non ha bisogno di mezze verità. Ha bisogno di una guida capace di guardare oltre, di un progetto serio di turismo culturale, di sostegno alle associazioni, di un dialogo vero con i comitati, di impegno concreto per la salute pubblica e per il futuro dei nostri figli.
Ridurre la nostra città a “solo industria” è lo sguardo di un piccolo amministratore. Solofra è molto di più: storia, arte, natura, fede e passione civica. È tempo che chi governa se ne accorga, prima che sia troppo tardi.