Si rincorrono annunci, si sprecano promesse, si costruiscono personaggi invece che progetti. E intanto, nel rumore di fondo, si perde ciò che conta davvero: la costruzione di una comunità politica viva, reale, condivisa.

Non è questione di schieramenti.

Il problema non è solo “chi vince”, ma come si vince e perché. Per cosa ci si mette in gioco? Per chi?

Finché l’appartenenza sarà solo una parola da urlare per marcare il territorio e non un impegno verso gli altri, verso un’idea comune, non ci sarà cambiamento possibile.

Serve ricominciare dalle fondamenta. Con umiltà, con coraggio. Senza protagonismi.

Non è facile, ma è l’unica strada.

E riguarda tutti. Nessuno escluso.